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- Tipologie: ecco i vari significati
- Come funziona l'assicurazione per gli atti vandalici?
- Quando conviene?
- Assicurazione senza franchigia. Occhio agli infortuni
- Come non pagare la franchigia nelle auto prese a nolo
- Cosa è la regola proporzionale nelle assicurazioni
Il significato di franchigia assicurativa consiste in una clausola che fa parte del contratto di assicurazione. La franchigia evidenzia la parte dell'eventuale danno che è a carico dell'assicurato e non sarà quindi coperta dalla polizza. L'importo della franchigia indica quindi il limite entro cui la compagnia assicurativa rimborsa il danno all'automobilista.
Tipologie: ecco i vari significati
Esistono due tipologie :
- Assoluta: in questo caso qualora il danno del sinistro sia superiore alla cifra stabilita nel contratto, la compagnia d’assicurazione pagherà la differenza. Ad esempio con franchigia a 500 euro e danno di 750 euro, il risarcimento della compagnia assicurativa sarà di 500 euro mentre i restanti 250 euro saranno a carico del cliente.
- Relativa: in questo caso il risarcimento è a carico del cliente se il danno è al di sotto del valore stabilito ma in caso l’entità del danno supera la soglia fissata, il risarcimento da parte della compagnia assicurativa è pieno. Riprendendo l’esempio di prima, con franchigia a 500 euro e danno di 100 euro, il risarcimento sarà a carico dell’assicurato mentre se il danno è di 600 euro, il Rimborso dal carrozziere (ma non solo lì) dei 600 euro sarà a carico dell’assicurazione. La soglia della valore relativa viene determinata dall’assicurato e dalla compagnia al momento della firma del contratto. Dall’attivazione della polizza, ogni incidente causato dall’intestatario che non raggiunga quel valore verrà pagato dal conducente, mentre gli importi superiori saranno coperti per intero dall’agenzia.
Come indicare questo valore nel contratto di polizza?
La franchigia può essere indicata nel contratto attraverso una percentuale o un importo fisso (ad es. 200 euro); sul valore della franchigia l'assicurato si basa per decidere se denunciare o risarcire da solo il danno di un eventuale sinistro. Ad esempio se il danno addebitato a terzi è pari ad un importo più basso, uguale o poco più alto della franchigia, all'assicurato conviene pagarlo direttamente e non denunciarlo all'assicurazione per evitare di salire di classe di merito e pagare un premio più alto.
Il bonus malus nei contratti assicurativi
Nei contratti assicurativi con bonus malus, il valore di cui stiamo parlando indica la parte di risarcimento che l'assicurato rimborsa alla compagnia se causa un sinistro. L'assicurazione risarcirà i terzi danneggiati e chiederà al cliente di versarle l'ammontare stabilito. Nelle polizze accessorie come la kasko o la Furto e Incendio, la franchigia rappresenta la soglia a partire dalla quale l'assicurazione calcola l'indennizzo
Come funziona l'assicurazione per gli atti vandalici?
Sugli atti vandalici funziona esattamente come nel concetto tradizionale di franchigia; viene stipulata una cifra tra cliente e compagnia assicurativa e tutti i danni superiori a quella soglia saranno pagati dall’assicurazione mentre quelli al di sotto di tale soglia sono a carico del cliente.
Il valore è variabile a seconda del mezzo da assicurare anche se molti consigliano di mettere una franchigia bassa in modo da avere una buona copertura dell’assicurazione e non rimetterci sempre qualora i danni che rientrano nella categoria degli atti vandalici siano minimi.
Negli atti vandalici contiene i costi della polizza ma rappresenta un inconveniente per l’assicurato, visto che il rimborso da parte dell’assicurazione è parziale e l’assicurato deve accollarsi parte della spesa oppure, se il danno è di lieve entità, l’intero costo della sostituzione o riparazione del pezzo danneggiato. La garanzia per atti vandalici, con o senza franchigia, può essere applicata, oltre agli accessori di serie dell’auto, anche agli optionals, purché descritti e quantificati in polizza.
Quando conviene?
Una polizza di questo tipo garantisce una copertura del danno parziale a fronte di un risparmio sul premio dell’assicurazione, tuttavia nel caso della franchigia relativa vi possono essere ulteriori vantaggi.
Poiché al di sotto di una certa spesa conviene sempre risarcire direttamente il danno per non vedersi aumentare il premio assicurativo, è possibile utilizzare la franchigia relativa come soglia al superamento della quale si preferisce ricorrere all’assicurazione; accoppiando questa formula alle classi di merito si ottiene in pratica un guadagno superiore a quello sulla carta.
I vantaggi di questa tipologia di polizza. Detrazione sul modello 730?
La franchigia assoluta ha ovviamente il vantaggio di avere un premio di assicurazione inferiore rispetto alle polizze RC Auto comuni. Un automobilista che volesse risparmiare in questo modo si troverebbe a pagare una cifra solitamente inferiore del 15% rispetto ad un premio assicurativo con copertura convenzionale. Per poter accedere a questa formula il cliente deve dimostrare di essere in grado di coprire le spese del rimborso concordato, nulla di difficile poiché in genere il tetto della soglia non supera i 300 euro. In definitiva, la franchigia assoluta offre un risparmio per quanti sono sicuri di non fare incidenti: è indicata quindi per gli automobilisti che guidano con molta prudenza, per quanti percorrono solitamente strade poco trafficate o che la utilizzano raramente.
Assicurazione senza franchigia. Occhio agli infortuni
Molti automobilisti informati preferiscono stipulare formule assicurative con una franchigia sulla responsabilità in caso di sinistri, un contratto che può rivelarsi estremamente vantaggioso soprattutto per quei guidatori che utilizzano il veicolo con prudenza.
La ricerca di questo contratto, tuttavia, è resa più difficile dal fatto che le compagnie sembrano predilige l’assicurazione senza franchigia.
Perché favorirla?
- Le difficoltà principali del trovare questo tipo di contratto rispetto ad un’assicurazione senza franchigia sono essenzialmente due: una polizza è spesso accessibile il contratto precedente prevedeva una formula analoga;
- spesso non è consentito frazionare il premio in presenza della franchigia.
Possiamo dire che in sostanza le agenzie scoraggiano questo tipo di contratti: ciò avviene perché spesso riottenere la franchigia impiega tempistiche e costi che vanno ad azzerare i guadagni delle compagnie, rendendo più appetibile (per loro!) la scelta di prediligere un’assicurazione senza franchigia, con pagamento del danno interamente a loro spese.
Come non pagare la franchigia nelle auto prese a nolo
Come si è visto queste tipologie di contratto prevedono una spesa in caso di incidenti, con il vantaggio di un risparmio sul premio assicurativo. Quando un autonoleggio prevede una franchigia a carico del guidatore, risparmia sui costi assicurativi e fa pagare parte del danno a chi ha affittato il veicolo, con indubbi vantaggi per l’affittuario a scapito di chi ha comprato il servizio.
Quanti non volessero rischiare di spendere più del dovuto dovrebbero leggere bene i contratti delle compagnie, non limitandosi alle principali ditte di auto a nolo ma cercando meglio quanto il mercato ha da offrire. Alcune ditte minori presentano infatti formule davvero vantaggiose.
La copertura delle auto noleggiate
Altra cosa da verificare, specie se si affittano spesso macchine da concessionari, è vedere se la propria assicurazione offra garanzie anche sulle auto noleggiate.
Sebbene non sia comunemente inclusa nel pacchetto assicurativo, alcune agenzie consentono di includere nella copertura anche le macchine affittate, permettendo così di aggirare il valore prevista nella polizza dell’autonoleggio.
In definitiva, prima di affittare un veicolo è bene cercare un autonoleggio che non riservi “sorprese” come una franchigia a carico del conducente; è comunque consigliato, per quanti prendano spesso veicoli di questo tipo, cercare una polizza assicurativa che preveda una copertura per questi casi.
Cosa è la regola proporzionale nelle assicurazioni
Nei contratti stipulati con le compagnie assicurative sulla Rc Auto, possono essere inserite diverse clausole; una di questa è la regola della proporzionale.
La regola della proporzionale si applica in quei casi di sinistro in cui il valore del mezzo assicurato risulta superiore a quello della polizza; in questo caso il risarcimento non viene corrisposto nella misura intera all’assicurato ma l’indennizzo sarà un valore proporzionale tra il veicolo assicurato e il valore del bene al momento del sinistro.
Questi casi fanno emergere quindi la situazione di sottoassicurazione, ossia quando le polizze sono inferiori al valore effettivo del bene. La regola proporzionale non si applica nelle assicurazioni a primo rischio assoluto: in queste polizze, infatti, la compagnia assicurativa si impegna a pagare per intero il danno del mezzo, anche se quest’ultimo risulta inferiore al valore effettivo assicurato da parte del cliente.
Per quantificare il valore nella regola proporzionale (misurata secondo la proporzione indennità: danno = valore assicurato: valore della cosa), assicurato e compagnia assicurativa devono stabilire questo dato nelle condizioni generali di assicurazione; da sottolineare che su questo dato le assicurazioni differiscono moltissimo tra loro, per cui non si può parlare di un valore certo. E’ utile quindi informarsi bene e leggere tutte le condizioni presenti nel contratto al momento della firma della polizza, qualora si assicuri il mezzo con questa clausola.
Le altre clausole
Oltre alla regola proporzionale, abbiamo trattato in questa sezione anche altre clausole, come la franchigia e lo scoperto. Entrambe le clausole servono come deterrente per l’assicurato in modo che adotti uno stile di guida prudente e controllato.
Nella franchigia, infatti, si stabilisce una soglia sotto la quale è l’assicurato a rispondere in prima persona dei danni; si divide in relativa e assoluta (in quella relativa la compagnia assicurativa pagherà solo la differenza tra il danno e la franchigia mentre in quella assoluta viene pagato l’intero importo del danno, sempre ovviamente se superiore alla soglia prefissata tra le parti).
Lo scoperto, invece, non si quantifica in una cifra bensì in una percentuale che sarà a carico obbligatoriamente dell’assicurato: di solito è presente nei contratti un valore minimo anche se in alcuni casi è espresso il valore assoluto.