Le automobili che hanno segnato la storia dell’automobilismo esercitano un fascino senza tempo, ma esiste una distinzione netta tra auto storiche e auto d’epoca, che non riguarda solo l’età del veicolo, bensì una serie di caratteristiche tecniche e burocratiche che ne determinano il valore, l’uso e i relativi obblighi assicurativi.
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- Differenze tra auto storiche e auto d’epoca
- Vantaggi del possesso di un’auto storica o d’epoca
- Bibliografia
- FAQ
L’interesse per i veicoli d’epoca e storici è in costante crescita. Secondo l’Automotoclub Storico Italiano (ASI), in Italia ci sono oltre 4 milioni di auto con più di vent’anni, di cui circa 400.000 registrate nei registri storici. Questo segmento di mercato non è solo una passione per collezionisti e amatori, ma rappresenta anche un’opportunità economica per eventi, raduni e restauri, con un giro d’affari stimato in oltre 2 miliardi di euro all’anno.
Un fattore chiave nella distinzione tra auto storiche e auto d’epoca riguarda la loro classificazione legale e assicurativa. Le polizze dedicate a queste categorie offrono vantaggi significativi, come premi ridotti e coperture su misura. Un esempio è la polizza Sara Vintage, pensata appositamente per i possessori di veicoli storici.
Oltre alle questioni assicurative, negli ultimi anni si assiste a un acceso dibattito sulle normative riguardanti la circolazione di questi veicoli. In alcune città italiane, le auto più vecchie subiscono restrizioni ambientali che limitano la loro mobilità, creando una sfida per i proprietari che vogliono utilizzarle quotidianamente. Tuttavia, le esenzioni per i veicoli storici registrati in appositi albi permettono ancora una certa libertà di movimento.
Vediamo nel dettaglio le differenze tra auto storiche e auto d’epoca, i vantaggi legati al loro possesso e gli obblighi assicurativi previsti.
Differenze tra auto storiche e auto d’epoca
La distinzione tra auto storiche e auto d’epoca non è solo formale, ma implica diverse regolamentazioni e requisiti per il riconoscimento ufficiale.
Auto storiche
Un’auto viene considerata storica quando ha almeno 20 anni e è iscritta a un registro storico riconosciuto, come l’ASI (Automotoclub Storico Italiano) o il Registro Fiat Italiano. La normativa italiana stabilisce che un veicolo può ottenere il certificato di rilevanza storica solo se conserva le caratteristiche originali e possiede un valore culturale e collezionistico.
Dal punto di vista pratico, un’auto storica può circolare regolarmente, salvo restrizioni specifiche nelle zone a traffico limitato (ZTL) o nelle città con vincoli ambientali. Alcune regioni italiane offrono agevolazioni fiscali per il bollo e l’assicurazione, rendendo il possesso di un’auto storica economicamente vantaggioso.
Auto d’epoca
Le auto d’epoca, invece, sono veicoli che non possono più circolare liberamente su strada. Secondo il Codice della Strada, si tratta di vetture che sono state radiate dal PRA (Pubblico Registro Automobilistico) e possono essere utilizzate esclusivamente per manifestazioni e raduni.
Questi veicoli sono considerati patrimonio storico e devono essere conservati in condizioni originali. Di conseguenza, i costi di restauro e manutenzione possono essere elevati, ma il valore collezionistico compensa spesso l’investimento.
Vantaggi del possesso di un’auto storica o d’epoca
Agevolazioni fiscali e assicurative
Possedere un’auto storica comporta numerosi vantaggi economici. Ad esempio, in molte regioni italiane il bollo è ridotto o addirittura esente per veicoli con più di 30 anni. Anche l’assicurazione è molto conveniente: le polizze dedicate alle auto storiche hanno costi significativamente inferiori rispetto a quelle tradizionali, con premi che possono variare dai 100 ai 300 euro annui.
Valore collezionistico e investimento
Molte auto storiche e d’epoca aumentano di valore nel tempo. Modelli iconici come la FIAT 500 d’epoca, l’Alfa Romeo Giulia o la Lancia Delta Integrale sono oggi considerati veri e propri investimenti, con quotazioni in crescita nei mercati delle aste e tra i collezionisti.
Restrizioni alla circolazione
Nonostante i vantaggi, chi possiede un’auto storica deve fare i conti con le restrizioni alla circolazione. Alcune città italiane, come Milano e Roma, hanno introdotto normative che limitano l’uso di veicoli con motori altamente inquinanti. Tuttavia, esistono deroghe per le auto storiche registrate, che possono essere utilizzate in occasioni particolari.
Bibliografia
F. Morosini, "Automobili storiche: guida al riconoscimento", Edizioni ASI
G. Colombo, "Il mercato delle auto d’epoca in Italia", FrancoAngeli
M. Rinaldi, "Normative e regolamenti sulle auto storiche", Il Sole 24 Ore
L. Bianchi, "Collezionismo automobilistico: investimenti e tendenze", Hoepli
Report ufficiale ASI 2024 sulle auto storiche in Italia
FAQ
Qual è la differenza tra un’auto storica e un’auto d’epoca?
Un’auto storica può circolare su strada ed è registrata presso un ente come l’ASI, mentre un’auto d’epoca è radiata dal PRA e può essere usata solo per eventi e manifestazioni.
Quali sono i costi di mantenimento di un’auto storica?
I costi variano a seconda del modello e dello stato del veicolo, ma in genere includono spese di assicurazione ridotte, bollo esente o ridotto, manutenzione e restauro.
Le auto storiche possono essere usate tutti i giorni?
Tecnicamente sì, ma spesso non conviene a causa delle restrizioni ambientali e dei costi di gestione più elevati rispetto a un’auto moderna.
Come si assicura un’auto storica?
Le auto storiche possono beneficiare di polizze specifiche con premi ridotti e coperture su misura, come la Sara Vintage.
Le auto d’epoca aumentano di valore nel tempo?
Sì, molti modelli rari e ben conservati vedono un apprezzamento del valore nel tempo, rendendole un investimento interessante per i collezionisti.