Benvenuto in un altro articolo firmato InfoRCauto! Dopo avervi parlato del Portale dell'automobilista, oggi cambiamo argomento. Dopo avervi parlato a fondo dei costi per rinnovare la patente, oggi vi proponiamo un nuovo approfondimento.
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- Tipologie di patenti: AM, A e B
- A chi comunicare il cambio di residenza per la patente
- Variazioni sul certificato di proprietà del veicolo
Nel corso della vita, può capitare che per esigenze di lavoro o familiari, come ad esempio un matrimonio, si debba effettuare un trasferimento e quindi dover cambiare la propria residenza. Tutto questo comporta, di conseguenza, anche la modifica di alcuni documenti personali importanti, come può essere la carta di identità e, fino ad alcuni anni fa, anche della patente di guida. In quest'ultimo caso, tuttavia, le procedure sono state ampiamente migliorate e semplificate.
Il cambio di residenza per la patente infatti, grazie ai computer e all'interconnessione tra le diverse amministrazioni statali, non comporta più un iter complesso e l'attesa del fatidico talloncino da apporre sul documento di guida, così come avveniva in passato. Infatti, su tale documento, ormai in formato tessera, non è più inserito l'indirizzo di residenza dell'intestatario e, inoltre, come detto, le comunicazioni di variazione di dati di un soggetto avvengono tra i diversi enti interessati. Comunque, vediamo come si effettua questo cambio di residenza per la patente.
Tipologie di patenti: AM, A e B
Tra le varie tipologie di patente, la prima da prendere in considerazione è la patente AM, un documento si può conseguire al raggiungimento dei 14 anni di età e permette di guidare: ciclomotori a due ruote con velocità massima di costruzione non superiore a 45 km/h, la cui cilindrata è inferiore o uguale a 50 cm³ se a combustione interna, oppure la cui potenza nominale continua massima è inferiore o uguale a 4 kW per i motori elettrici; veicoli a tre ruote aventi una velocità massima per costruzione non superiore a 45 km/h e caratterizzati da un motore, la cui cilindrata è inferiore o uguale a 50 cm³ se ad accensione comandata, oppure la cui potenza massima netta è inferiore o uguale a 4 kW per gli altri motori a combustione interna, oppure la cui potenza nominale continua massima è inferiore o uguale a 4kW per i motori elettrici; quadricicli leggeri la cui massa in ordine di marcia è inferiore o uguale a 425 kg, e velocità non superiore a 45 km/h. Per poter guidare tutte le tipologie di motocicli è necessario, tra i vari tipi di patente, essere in possesso della patente A.
Questa si può conseguire non prima del compimento dei 24 anni di età o dei 20 anni qualora si sia in possesso della patente A2 da almeno due anni. Per ottenere questo documento di guida, precedentemente indicato con la denominazione A3, oltre all’esame teorico si dovranno sostenere due prove pratiche: una su strada aperta al pubblico ed una tecnica in percorso con esercizi di guida. Il soggetto che sia già in possesso della patente B non dovrà sostenere la prova teorica ma soltanto l’esame pratico.
Tre le categorie di patenti A troviamo: A1: per le moto meno potenti (motocicli fino a 125 cc), e si consegue dai 16 anni di età; A2: dai 18 anni di età, per moto progressivamente più potenti (fino a 35 kW); A: si consegue dai 24 anni o dai 20 se si possiede la patente A2 almeno da due anni. La categoria A abilita alla guida di tutte le moto.
Tra i differenti tipi di patente indicati dal nostro Codice della strada, la patente B è senza dubbio quella maggiormente diffusa e più conosciuta perché il suo conseguimento permette la guida delle auto. Questa tipologia di patente si può ottenere a partire dal compimento dei 18 anni di età ed a seguito del superamento di un esame diviso in una parte teorica ed una pratica di guida su strada. In caso di infrazioni alle disposizione del Codice della Strada si è soggetti alla decurtazione del punteggio. La validità della patente B è di 10 anni sino al compimento del cinquantesimo anno di età, mentre per i soggetti con un’età compresa tra 50 e 70 anni il rinnovo del documento di guida dovrà essere effettuato ogni 5 anni. Per i soggetti con un’età superiore ai 70 anni il rinnovo deve avvenire ad intervalli di 3 anni. ma veniamo ora ai dettagli sul cambio di residenza per la patente.
Se questo articolo sta suscitando il tuo interesse, allora ti consigliamo di mettere da parte anche questo sulla Motorizzazione civile.
A chi comunicare il cambio di residenza per la patente
Il soggetto che deve effettuare l'aggiornamento riguardo al cambio di residenza per la patente deve recarsi presso l'ufficio anagrafe del Comune presso cui dovrà trasferirsi o si è già trasferito oppure, per coloro che cambiano semplicemente abitazione all'interno del medesimo territorio, presso lo stesso ufficio del proprio Comune, e compilare un modulo cartaceo. Una volta presentato questo, si deve attendere la visita degli agenti della Polizia Municipale locale al nuovo indirizzo comunicato, che verificheranno l'effettiv0 cambio di residenza per la patente.
Come avviene la modifica dei dati
A questo punto, sarà compito dello stesso ufficio anagrafe comunale di comunicare agli altri enti o amministrazioni interessate l'avvenuto cambio di residenza per la patente, i quali dovranno aggiornare anche i relativi archivi informatici. Nel caso specifico della patente, la comunicazione sarà inviata alla Motorizzazione Civile. Questa, come detto e a differenza del passato, non invierà più nessun talloncino da apporre sul documento stesso. Essa dovrà semplicemente aggiornare l'archivio informatico con i nuovi dati comunicati dal guidatore.
Tuttavia, è sempre consigliabile verificare l'avvenuta modifica della residenza e la corretta conclusione della procedura stessa. A questo proposito, così come per altre richieste o pratiche, la motorizzazione mette a disposizione degli utenti dei recapiti telefonici, attraverso cui richiedere delle informazioni a tal riguardo. In alternativa, è possibile anche consultare il portale dell'automobilista.
Variazioni sul certificato di proprietà del veicolo
Se sulla patente l'iter procedurale si conclude in maniera rapida e senza particolari problematiche per il guidatore, ben diversa è la situazione che si verifica, nel caso, sulla documentazione relativa al certificato di proprietà del mezzo ed alla carta di circolazione. Infatti, la persona interessata dovrà recarsi presso l'ufficio dell'anagrafe comunale ma munito questa volta di documento di riconoscimento valido, estremi della patente di guida e della targa del veicolo, per effettuare la compilazione del consueto modulo.
Quest'ultimo poi si dovrà conservare temporaneamente assieme agli altri importanti documenti di circolazione (e da esibire nel caso di controlli da parte della polizia stradale o di altre forze dell'ordine) e fino all'arrivo di un tagliando adesivo di aggiornamento dei dati del guidatore e che si dovrà in seguito apporre.
Comunque, una volta presentato il modulo richiesto, l'ufficio comunale comunica la variazione della residenza del soggetto alla sezione provinciale della Motorizzazione Civile (UMC), che spedirà a sua volta presso la nuova abitazione un tagliando da inserire sulla carta di circolazione del veicolo. Sempre la stessa motorizzazione invierà poi al Pubblico Registro Automobilistico (PRA) la comunicazione di avvenuto cambio di residenza per la patente, al fine di aggiornarne l'archivio.
L'intera procedura del cambio di residenza per la patente non comporta particolari oneri economici da parte dell'utente, ma si dovrebbero concludere con una spesa, al massimo, di qualche decina di Euro. Inoltre, come detto, l'aggiornamento effettuato all'ufficio anagrafe del Comune poi varrà e sarà comunicato anche ad altri enti o uffici amministrativi e pertanto non sarà necessario presentare ulteriori richieste di aggiornamento a questi ultimi.
Speriamo che il nostro articolo sul cambio di residenza per la patente vi sia stato utile. Se volete rimanere sul nostro sito vi consigliamo la lettura del articolo sulla Motorizzazione di Milano.