Benvenuto in un altro articolo firmato InfoRCauto! Dopo aver pubblicato un articolo che descrive il rapporto che intercorre tra i neopatentati e il Portale dell'automobilista, oggi cambiamo spunti di approfondimento.

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L’attuale Dipartimento dei Trasporti terrestri è più comunemente noto come l’organo di coordinamento degli uffici della Motorizzazione civile territoriale che sono nominalmente 5, ma che nella sostanza ha mantenuto gli uffici provinciali per lo snellimento delle  pratiche. La storia della Motorizzazione Civile in Italia è lunga, ma cerchiamo di fare chiarezza tra sigle e diciture.

L’evoluzione della motorizzazione civile

L’Unione Europea ha armonizzato le attività della motorizzazione civile e per quanto riguarda l’Italia, la materia è di competenza del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che la gestisce avvalendosi della Direzione Generale per la Motorizzazione che a sua volta si articola in uffici periferici provinciali, la cui attività è di controllo tecnico e amministrativo rispetto alle normative tecniche sul trasporto civile.

In Italia, però, la storia della Motorizzazione Civile è ben più lontana nel tempo, sebbene non si possa definire una data di nascita. Una prima normativa in materia di motorizzazione privata risale al Regio decreto n. 7 del 29 Luglio  1909. La locuzione Motorizzazione Civile compare formalmente la prima volta nel decreto legislativo n. 370 del 5 maggio 1941, in cui si istituisce l’Ufficio gerarchicamente sottoposto al Ministero delle Comunicazioni con il compito di sorveglianza su tutti i veicoli a trazione meccanica circolanti su strada. Con il Decreto luogotenenziale n. 413 del 12 dicembre 1944, il Ministero delle Comunicazioni veniva separato in due diversi dicasteri: il Ministero dei Trasporti e il Ministero delle Poste e Telecomunicazioni. Gli uffici della motorizzazione passano, dunque, alle dipendenze del Ministero dei Trasporti e nel 1948 (D. lgs. n 577 del 7 maggio 1948) tutti gli uffici passano sotto la guida del rinnovato Ispettorato della Motorizzazione Civile e Trasporti in Concessione (MCTC), la cui organizzazione periferica era strutturata su base regionale nel modo seguente:

  • 16 ispettorati compartimentali in 16 regioni su (allora) 19 escluse la Basilicata e l’Umbria in cui avevano giurisdizione due sezioni distaccate della motorizzazione;
  • 1 a Trieste, all’epoca territorio formalmente sotto mandato italo-alleato.

La legge n. 1085 del 31 ottobre 1967 e il successivo D.P.R. n. 5 del 14 gennaio  1972, portano al cambiamento di denominazione e mansioni dell’Ispettorato Generale in Direzione Generale della Motorizzazione Civile e dei Trasporti in Concessione, mentre gli uffici compartimentali diventano Direzioni Compartimentali prevedendo una struttura su base provinciale e istituendo gli uffici della motorizzazione in ogni capoluogo di provincia che assumevano le competenze delle ex direzioni compartimentali. Fino al 1999, la motorizzazione civile è gestita con criteri simili a quelli odierni, salvo il fatto che le competenze di carattere tecnico della Direzione Generale della MTCT passavano alla struttura oggi nota come Dipartimento dei Trasporti terrestri integrato nel Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti i cui uffici della Motorizzazione restano dislocati su base provinciale con una struttura periferica radicale.

Oggi, vi sono ulteriori suddivisioni territoriali delle stesse strutture periferiche del Dipartimento dei Trasporti terrestri:

  • 9 SIIT – Servizi Integrati Infrastrutture e Trasporti (Settore Trasporti) siti a Bari, Bologna, Firenze, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino e Venezia (ai sensi del D.P.R. n. 184 del 2 luglio 2004);
  • 5 Direzioni Generali Territoriali con sedi a Bari, Milano, Napoli, Roma, Venezia (si sensi del DPR n. 211 del 3 dicembre 2008.

I SIIT hanno definitivamente lasciato il posto alle attuali 5 Direzioni Generali Territoriali che sono attualmente le strutture periferiche di coordinamento:

  1. delle attività degli Uffici della Motorizzazioni Civile (UMC),
  2. degli Uffici Speciali Impianti Fissi (USTIF);
  3. dei Centri Prova Autoveicoli (CPA).

In termini di mansioni e operatività gli uffici del Dipartimento dei Trasporti terrestri non sono cambiati poiché mantengono la loro struttura su base provinciale. Gli uffici UMC sono dislocati nelle province; gli uffici USTIF sono invece, dislocati in modo interregionale e svolgono prevalentemente attività di controllo sulla sicurezza dei sistemi di trasporto e impianti fissi, mentre i CPA sono essenzialmente preposti al controllo e omologazione dei veicoli a motore e rimorchi.

Le competenze degli Uffici del Dipartimento dei trasporti terrestri

immagine per dipartimento trasporti terrestri

Le competenze degli uffici dipendenti dal Dipartimento dei trasporti terrestri vanno oltre il controllo dei veicoli su gomma e dei conducenti, perché sono molte le attività connesse al trasporto di cose e persone, come per esempio:

  • rilascio di patenti e documentazioni inerenti;
  • pareri tecnici in materia di sospensioni delle patenti;
  • collaudi e revisioni dei veicoli in circolazione;
  • immatricolazione dei veicoli;
  • rilascio copie conformi delle licenze comunitarie;
  • partecipazione ai comitati provinciali;
  • controllo, rilascio delle autorizzazioni e gestione delle autolinee di competenza statale;
  • rapporti con le regioni, province ed enti locali;
  • iscrizioni all’albo degli autotrasportatori;
  • attività correlate al settore delle navigazione interna e da diporto su richiesta degli Ispettorati di Porto;
  • rilascio delle patenti nautiche da diporto entro le 12 miglia dalla costa;
  • attività di prevenzione informazione e repressione di atteggiamenti impropri sulle strade;
  • campagne di sensibilizzazione sul comportamento consapevole sulle strade;
  • controllo sulle Autoscuole;
  • controllo sulle autofficine che effettuano servizio di Revisione dei veicoli;
  • controllo sulle attività degli Studi di Consulenza;
  • espletamento del Servizio di Polizia Stradale in collaborazione con gli organi di Polizia su veicoli circolanti sul territorio nazionale.

Per capire come contattare gli Uffici della tua città, ti consigliamo di dare un'occhiata agli altri nostri articoli (come quello sulla Motorizzazione a Pescara).

Ecco la lista degli indirizzi dei dipartimenti dei trasporti terrestri di Roma, Milano e Napoli

Roma

  • Direzione Generale per i Trasporti e la Mobilità Sostenibile
  • Via Salaria 160
  • 00196 Roma
  • Tel. 06 41739999
  • Fax 06 41739998

Milano

  • Direzione Territoriale per la Lombardia
  • Via Giovanni Battista Pirelli 10
  • 20124 Milano
  • Tel. 02 77961
  • Fax 02 77963999

Napoli

  • Direzione Territoriale per la Campania
  • Via Nuova Marina 60
  • 80133 Napoli
  • Tel. 081 7773111
  • Fax 081 7773222

Bibliografia

  • Autore: Pierluigi Coppola
    Titolo: Trasporti e mobilità: Nuove strategie e politiche per il trasporto terrestre
    Casa Editrice: Il Mulino, 2018

  • Autore: Jean-Paul Rodrigue
    Titolo: The Geography of Transport Systems
    Casa Editrice: Routledge, 2020

  • Autore: Claudio Ciccarelli
    Titolo: Trasporti e infrastrutture: politiche, sistemi e impatti
    Casa Editrice: FrancoAngeli, 2019

  • Autore: David Banister
    Titolo: Transport Planning
    Casa Editrice: Routledge, 2008

  • Autore: Carlo Amenta
    Titolo: Mobilità sostenibile e innovazione nel settore dei trasporti
    Casa Editrice: Springer, 2017

FAQ Dipartimento dei Trasporti Terrestri

1. Cos'è il Dipartimento dei Trasporti Terrestri e quali sono le sue funzioni principali?

Il Dipartimento dei Trasporti Terrestri è una divisione all'interno del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, responsabile della regolamentazione, gestione e supervisione delle attività connesse ai trasporti su strada e ferrovia. Le sue funzioni principali includono la pianificazione delle reti di trasporto, la gestione delle infrastrutture, la regolamentazione dei veicoli e delle licenze, la promozione della sicurezza stradale e ferroviaria, e la definizione di politiche per ridurre l'impatto ambientale del settore dei trasporti. Inoltre, svolge attività di controllo e ispezione su veicoli e conducenti, garantendo che siano rispettate le normative vigenti in materia di trasporti.

2. Quali sono le principali normative che regolano il settore dei trasporti terrestri in Italia?

Il settore dei trasporti terrestri in Italia è regolamentato da un insieme di leggi e normative che coprono diverse aree, tra cui la sicurezza stradale, il trasporto pubblico e privato, e la sostenibilità ambientale. Le principali normative includono il Codice della Strada (D.Lgs. 285/1992), che stabilisce le regole di circolazione e le sanzioni per infrazioni; la legge quadro sui trasporti pubblici locali (L. 422/1997), che regola il trasporto pubblico; e le normative europee sul trasporto ferroviario e su strada, che mirano a garantire la libera concorrenza e l'efficienza del sistema. Vi sono anche direttive specifiche riguardanti la riduzione delle emissioni di CO2 e l'introduzione di tecnologie ecologiche nel trasporto terrestre.

3. In che modo il Dipartimento dei Trasporti Terrestri promuove la sostenibilità ambientale?

Il Dipartimento dei Trasporti Terrestri promuove la sostenibilità ambientale attraverso varie iniziative mirate a ridurre l'impatto ecologico del trasporto su strada e ferrovia. Tra queste iniziative, rientrano la promozione dell'uso di veicoli elettrici e a basso consumo di carburante, la realizzazione di infrastrutture per la mobilità sostenibile come piste ciclabili e parcheggi per biciclette, e la creazione di politiche per incentivare il trasporto pubblico e condiviso. Inoltre, il Dipartimento collabora con enti locali e nazionali per sviluppare piani di mobilità sostenibile che favoriscano l'uso di mezzi di trasporto ecologici e riducano l'inquinamento atmosferico nelle aree urbane.

4. Quali sono le principali sfide che il Dipartimento dei Trasporti Terrestri deve affrontare nel contesto attuale?

Le principali sfide che il Dipartimento dei Trasporti Terrestri deve affrontare includono la modernizzazione delle infrastrutture esistenti, la gestione della crescente domanda di mobilità nelle aree urbane, e la riduzione dell'impatto ambientale del settore dei trasporti. Un altro aspetto critico è l'integrazione delle nuove tecnologie nel sistema di trasporto, come i veicoli a guida autonoma e l'introduzione di soluzioni smart per la gestione del traffico e delle infrastrutture. Infine, il Dipartimento deve affrontare la sfida di garantire una maggiore sicurezza sulle strade e nelle reti ferroviarie, riducendo il numero di incidenti e migliorando le condizioni di viaggio per i cittadini.

5. Quali sono le prospettive future per il settore dei trasporti terrestri?

Il futuro dei trasporti terrestri è fortemente legato all'innovazione tecnologica e alla sostenibilità. Si prevede un incremento nell'uso di veicoli elettrici e a guida autonoma, unito allo sviluppo di sistemi di trasporto integrati e intelligenti (ITS), che permetteranno una gestione più efficiente del traffico e delle risorse. Inoltre, la decarbonizzazione del settore è una priorità, con politiche volte a ridurre le emissioni di gas serra e promuovere l'uso di energie rinnovabili. Le infrastrutture verranno modernizzate per supportare nuove modalità di trasporto, come la mobilità condivisa e i servizi di trasporto su richiesta. In questo contesto, il Dipartimento dei Trasporti Terrestri continuerà a giocare un ruolo cruciale nella definizione delle politiche e nel coordinamento tra i diversi attori del settore.

Confidando che l'articolo consultato ti sia stato di aiuto, ti suggeriamo di esaminare anche il nostro approfondimento su come prendere la patente alla motorizzazione di Roma.Inizio modulo

Autore: Laura Perconti

Immagine di Laura Perconti

Laureata in lingue nella società dell’informazione presso l'Università di Roma Tor Vergata, Laura Perconti segue successivamente un Corso in Gestione di Impresa presso l'Università Mercatorum e un Master di I livello in economia e gestione della comunicazione e dei nuovi media presso l'Università di Roma Tor Vergata.